La lettura è un elemento molto importante nella crescita del bambino.
Essa ha delle forti analogie con il gioco: stimola la fantasia, suscita delle
emozioni, il bambino diventa parte di essa. Quante volte vi è capitato di stare
raccontando la solita storia di Cappuccetto Rosso e vi siete accorti che ad
ogni racconto il bambino aggiungeva qualche vivanda nuova al cestino per la
nonna? Oppure i famosi Tre porcellini si sono mai trasformati in eroi con i
super poteri?
Libri gioco, libri pop up, libri sensoriali sono tra i primi strumenti
che determinano questo avvicinamento positivo e precoce al mondo dello
stampato. Far entrare e uscire i personaggi dalle pagine chiuse, poter creare
situazioni “da pagina di libro” traendole dalla propria realtà e costruendone
contorni e raffigurazioni, sedimenta il buon rapporto col libro e dimostra
concretamente come tra l’immaginario elaborato e la pagina si possa creare un
circuito di stimoli che viene poi conservato, riprodotto, mescolato, ora
chiudendo il libro, ora sfogliando le pagine, ora riaprendolo, seguendo ordini
diversi.[1]
La lettura, quindi il racconto, può essere un momento intimo, in cui,
madre e figlio o padre e figlio condividono le avventure del loro eroe
preferito, oppure un momento di confronto e incontro con gli altri durante le
attività di lettura di gruppo.
L’utilizzo della narrazione in un gruppo, ha da sempre assolto una
triplice finalità: stabilisce un rapporto diretto fra persone; innesca un
lavoro creativo, da parte de bambino, di elaborazione fantastica e di ricerca
dei significati racchiusi nel racconto; trasmette un messaggio che è poi il
contenuto del racconto.[2]
Si racconta perché ciò permette di instaurare un canale comunicativo
diretto con i bambini, adottando un linguaggio a loro familiare si permette,
alla ascoltatore di utilizzare appieno le proprie capacità di astrazione ed
immaginazione. Conoscere la realtà attraverso la fantasia.
Il racconto aderisce in pieno al modo di pensare dell’infanzia.
Il bambino dai quattro ai dieci anni si trova in una fase del suo
sviluppo in cui gli elementi della fantasia hanno ancora prevalenza sulla
realtà e sui fattori concreti della vita. Il bambino è in grado di lasciarsi
coinvolgere dalle storie ascoltate, senza alcuna fatica, attraverso le emozioni
e le sensazioni percepisce subito gli stati d’animo dei personaggi, inoltre
l’esperienza narrativa del piccolo ascoltatore, non finisce quando l’adulto ha
finito il suo racconto. È per questo che è importante unire alla narrazione
delle piccole attività che continuino il racconto, a casa si potrebbero fare
dei disegni sui personaggi della storia, oppure costruire l’oggetto magico del
protagonista, o esorcizzare la paura nei confronti del personaggio antagonista
rappresentandolo e giocando con esso. Sono tanti i modi per seguire il bambino
nella sua fantasia ed è un bene, spesso, lasciarsi guidare da lui: sicuramente
si stupirà con i giochi che organizzerà.